Trasfigurazione
La Trasfigurazione è un dipinto a tempera grassa su tavola di Raffaello, databile al 1518-1520 e conservato nella Pinacoteca vaticana. È l'ultima opera eseguita dall'artista prima di morire, completata nella parte inferiore da Giulio Romano.
Sotto: Il mosaico in fase di realizzazione.
Dipinto originale di Michelangelo
In quest'opera, la Trasfigurazione è ambientata su una collinetta, con gli apostoli (Pietro, Giovanni e Giacomo) prostrati per la sfolgorante manifestazione divina di Gesù, mentre cura miracolosamente il fanciullo con gli occhi sbiechi circondato dai parenti.
Particolarmente spettacolare è l'uso della luce, proveniente da fonti diverse con differenti graduazioni, nonché l'estremo dinamismo e la forza che scaturisce dalla contrapposizione tra le due scene.
In definitiva si tratta di due composizioni circolari, una parallela al piano dell'osservatore, in alto, e una scorciata nell'emiciclo di personaggi in basso. Il gesto di Cristo che si libra in volo sollevando le braccia, estrema sintesi personale dell'energia michelangiolesca, qui acquista una vitalità e un'eloquenza del tutto inedita, dando il via a reazioni a catena che animano tutta la pala.
La nube che lo circonda sembra spirare un forte vento che agita le vesti dei profeti e schiaccia i tre apostoli sulla piattaforma montuosa, mentre in basso una luce cruda e incidente, alternata a ombre profonde, rivela un concitato protendersi di braccia e mani, con i volti sono fortemente caratterizzati e legati a moti di stupore.
Sotto: Il mosaico durante la posa in opera.
La maestosità dell'opera, sprigionata da un vortice di colori, espressioni, gestualità, ha richiesto una paziente ed elaborata riproduzione in mosaico.
Gli smalti creano un gioco di riflessi e di luci in cui tutto si muove, è dinamico, a ricreare quell'energia voluta da Michelangelo.
Composizione:
Smalti e ori veneziani.
Dimensioni:
458x314 cm.